Sul territorio francese, in cui circa il 37% dei prodotti ortofrutticoli viene venduto in packaging in plastica, il divieto è entrato già in vigore ma il processo di eliminazione degli imballaggi nemici dell’ambiente procederà in maniera graduale.
Anche l’Italia si sta organizzando per andare nella stessa direzione convertendo le classiche vaschette di plastica in vaschette di carta.
Dal 2022 il divieto sarà parziale
A partire dal 1° gennaio 2022 sono eliminati gli imballaggi di plastica in una trentina di prodotti ortofrutticoli.
- Per quanto riguarda ortaggi e verdure, il divieto riguarda:
porri, zucchine, melanzane, peperoni, cetrioli, patate, carote pomodori tondi, cipolle, rape, cavoli, cavolfiori, zucca, pastinache, ravanelli, ortaggi a radice, topinambur.
- Le confezioni in plastica saranno vietate anche per i seguenti frutti:
mele, pere, banane, arance, clementine, kiwi, mandarini, limoni, pompelmi, prugne, meloni, ananas, mango, frutto della passione e cachi.
Ue, stop alla plastica monouso. I cestini per ortofrutta? Restano, ma sono sempre più green.
Approvata a Strasburgo la proposta di legge che intende vietare la commercializzazione di prodotti di plastica usa e getta come le stoviglie e i bastoncini cotonati. Sempre ai Paesi UE spetterà ridurre il consumo dei packaging in plastica per i quali non esistono alternative, come le confezioni monouso per i prodotti alimentari. In questa categoria rientrano i cestini per l’ortofrutta, che restano in uso, a patto di un progressivo impegno lungo tutta la filiera per il riciclo e l’utilizzo di materiali sostenibili.
È il caso dell’R-PET, polietilene riciclato al 100% utilizzato da Infia per la produzione dei suoi cestini. Anche le altre aziende leader del settore, come Nespak, stanno andando nella stessa direzione