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La nuova politica agricola comune (PAC), entrata in vigore il 1° gennaio 2023

La nuova politica agricola comune (PAC), entrata in vigore il 1° gennaio 2023, è concepita per dare forma alla transizione verso un settore agricolo europeo sostenibile, resiliente e moderno. Nell’ambito della politica riformata, i finanziamenti saranno distribuiti in modo più equo tra le aziende agricole, con particolare attenzione alle aziende di piccole e medie dimensioni, nonché ai giovani agricoltori. Inoltre, gli agricoltori saranno sostenuti nell’intraprendere l’innovazione, dall’agricoltura di precisione ai metodi di produzione agroecologici. Sostenendo azioni concrete in questi e in altri settori, la nuova PAC può rappresentare la pietra angolare per la sicurezza alimentare e le comunità agricole nell’Unione europea. Qualche giorno fa, la Commissione europea ha dato il via libera al Piano Strategico Nazionale dell’Italia sulla PAC.

Dal 2023 al 2027 gli agricoltori e le zone rurali del Paese potranno contare su un sostegno di oltre 35 miliardi di euro tra contributi Ue e nazionali. In particolare, dal bilancio dell’Unione arriveranno 26,6 miliardi, da quello nazionale 8,5 miliardi che saranno fondamentali per sostenere lo sviluppo e la competitività delle aziende agricole italiane. Degli aiuti PAC, 672 milioni andranno ai giovani agricoltoriquasi 3 miliardi alle misure ambientali nei piani di sviluppo rurale, 4,4 miliardi a pagamenti diretti per pratiche ecosostenibili413 milioni per progetti di sviluppo locale partecipativo,  e 1,8 miliardi di sostegno supplementare alle aziende più piccole. Il piano prevede l’assegnazione dal bilancio comunitario di oltre 23 miliardi, di cui 17,4 miliardi in aiuti diretti e 5,9 miliardi in fondi per lo sviluppo rurale, cui si aggiungerà il cofinanziamento dello Stato e delle Regioni.

La PAC e i piani strategici nazionali

La nuova PAC incorpora un modo di lavorare più efficiente ed efficace. I paesi dell’UE attueranno i piani strategici nazionali della PAC, combinando i finanziamenti per il sostegno al reddito, lo sviluppo rurale e i programmi settoriali. Nell’elaborare il proprio piano strategico della PAC, ogni Stato membro dell’UE ha scelto tra un’ampia gamma di interventi a livello europeo, personalizzandoli per soddisfare le proprie esigenze specifiche e le condizioni locali.

La Commissione sta valutando se ciascun Piano è finalizzato ai dieci obiettivi chiave della PAC, che toccano sfide ambientali, sociali ed economiche condivise. I piani devono essere in linea con la legislazione dell’UE e dovrebbero anche contribuire agli obiettivi climatici e ambientali, come stabilito nel documento Farm to Fork and Biodiversity della Commissione.

La PAC beneficerà di 270 miliardi di euro di finanziamenti dell’UE per il periodo 2023-2027. I piani strategici della politica agricola comune di Cipro e Italia appena approvati rappresentano un bilancio totale dell’UE di oltre 26,9 miliardi di euro, di cui 373 milioni per Cipro e 26,61 miliardi per l’Italia. Del bilancio totale dell’UE di questi due paesi, 7,4 miliardi di euro saranno dedicati agli obiettivi ambientali e climatici e ai regimi ecologici e quasi 680 milioni di euro ai giovani agricoltori.

Via libera al piano PAC dell’Italia

L’Italia è uno dei maggiori produttori agricoli e trasformatori di alimenti nell’UE con un settore agricolo molto diversificato. Il Piano italiano introdurrà un importo massimo per ettaro sul sostegno al reddito di base per gli agricoltori. Le piccole e medie aziende agricole riceveranno un pagamento ridistributivo per ottenere un sostegno finanziario più equo.

Circa 3 miliardi di euro andranno a 800mila agricoltori sotto forma di finanziamenti specifici per la gestione del rischio climatico. Nell’ambito dei suoi impegni ambientali, poi, il piano italiano punta ad aumentare la superficie destinata all’agricoltura biologica al 25% della superficie agricola.  Il Piano promuoverà strategie di sviluppo locale che raggiungano il 56% della popolazione rurale attraverso i gruppi di azione locale.

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